Rialzare la barca

Sicuramente vi starete chiedendo, ma che manovra è? In effetti quella di rialzare la barca non è una manovra classica di quelle che si trovano nei manuali, ma è altrettanto importante.

Spesso accade che il velista novizio si diverta a vedere la barca molto sbandata, e pensi che il massimo del saper andare a vela sia mettere la falchetta in acqua, sino a quando poi si mette paura e a volte si blocca perché non sa cosa fare o perché, chi è con lui, anch’esso poco esperto, comincia a dare forti segni di nervosismo.

In realtà ogni barca è progettata per avere un grado di sbandamento ideale, oltre il quale le linee d’acqua escono dalla superficie e la barca rallenta.

Non c’è nessuna barca disegnata per navigare con la falchetta in acqua.

Saper gestire la necessità di riportare la barca in posizione eretta in seguito a una manifestazione di paura dell’equipaggio o dello skipper stesso è una cosa importante e non sempre facilissima quando si è sotto stress.

Le scelte sono tre, orzare, poggiare o lascare.

Orzando e poggiando, soprattutto se non lo si fa con grande accortezza, porterà la barca a sbandare ulteriormente per un breve momento, cosa che potrebbe peggiorare la situazione di stress a bordo della barca.

Se il fine è quello di tranquillizzare chi è a bordo e vede la barca molto sbandata, la cosa da fare per avere un risultato sicuro e immediato è mollare la randa. Nel momento in cui si libererà la scotta della randa dallo strozzatore e la si lascerà filare un po’, la barca si raddrizzerà subito senza prima sbandare ulteriormente.

Una volta rialzata la barca, la si potrà riportare in rotta regolando bene le vele, in modo che questa possa rendere il massimo senza sbandare eccessivamente e ristabilendo un clima rilassato a bordo.