Navigare di notte

L'ora migliore per navigare

Iniziando una traversata nel tardo pomeriggio...

Si ha tutto il tempo di far le cose con calma
  • Dopo un paio d'ore, quando la costa sparisce dalla vista, è già ora di cena.
  • Subito dopo è buio e un paio d'ore di guardia non stressano nessuno, anzi, per chi ancora non si conosce bene è un modo simpatico per rompere il ghiaccio.
  • Al mattino ci si gode l'alba e quindi il ritorno del tepore del sole che ci aveva abbandonato.
  • Quando finalmente arriviamo a destinazione tutto l'equipaggio è ben fresco e riposato.
  • Arrivando in mattinata è più facile trovare posto in porto e comunque anche fermarsi in rada, dove si può fare il bagno e prendere il sole, e poi raggiungere spiaggia e/o molo col tender è decisamente più gradevole che non alle quattro del mattino.
Inoltre, se si riesce a mantenere l'abitudine a viaggiare di notte anche per i più brevi tratti che dovremo affrontare:
  • In condizioni di bel tempo di notte incontreremo sempre un po' di brezza che ci permetterà di andare a vela mentre di giorno ci saremmo sorbiti una noiosa tratta a motore, magari con la barca che sbatte mettendo a prova gli stomaci meno avvezzi.
  • Tutti quelli che non sono velisti "ad oltranza" (bambini, ragazze/i da tintarella, mogli e "terricoli" assortiti) si godranno di più la vacanza avendo le giornate piene per godersi ciò che più piace loro senza lo stress della navigazione (spesso, specie col bel tempo, obiettivamente monotona).
  • Di notte ci sono le stelle... e "ai naviganti si intenerisce il core". La navigazione e i turni di guardia sono un modo per fare amicizia e legare tra loro persone che, una volta a terra, magari ben poco avranno a che spartire.
  • L'ora migliore per arrivare resta sempre la mattinata inoltrata, quando i più hanno salpato e rade e approdi in genere sono meno affollati.