Ancoraggio in rada

Spesso ci si chiede quanto può essere sicuro dormire in rada. La risposta è che è sicuro tanto quanto dormire in porto. Se si usa la testa e si provvede a mettere in sicurezza la barca, una rada ben protetta è come un buon porto, con la differenza che la barca soffre di meno perché prende sempre il vento di prua. 

Tuttavia in rada succede di tutto e come il vento si alza leggermente si vede ogni tipo di incidente, ma ciò non dipende dal fatto che la rada sia poco sicura, ma dal fatto che molti skipper non sono in grado di fare quello che stanno facendo e combinano guai alla loro barca e, purtroppo, a quella degli altri. Questi di solito sono gli stessi che combinano guai quando cercano di ormeggiare in porto appena c’è un po’ di vento.

In rada fa meno caldo, non ci sono odori e rumori, la mattina quando ci si sveglia, se ci si sveglia presto, si può fare subito il bagno. Non ultimo, una decina di notti in rada durante la crociera estiva abbassano notevolmente il costo di questa.

Passare una giornata in rada richiede meno accortezze del dormirvi. Durante il giorno siamo svegli e attenti: un cambiamento meteo, una grossa nave che passa all’orizzonte, un qualunque altro fattore di disturbo viene avvistato, analizzato e lo skipper può prendere le dovute precauzioni volta per volta.

Di notte, invece, a meno che non si vogliano fare turni di guardia, il che cozza con il concetto di vacanza, il livello di sicurezza dev’essere aumentato. Bisogna far sì che anche se dovesse succedere qualcosa che possa costituire un pericolo più o meno grave, la barca sia pronta ad affrontarlo senza l’intervento immediato del suo equipaggio.

Questo richiede un buon livello di preparazione, vediamo quali fattori meritano la principale attenzione.








Quando si arriva in una rada affollata, soprattutto se è già buio, si preferisca una posizione defilata che permetta di fuggire facilmente all’occorrenza.

Come si vede nel disegno, l’ultima barca in fondo al gruppo è protetta dal mare come le altre barche, ma anche se il vento dovesse ruotare la sua catena non correrebbe alcun pericolo.












Quando ci si dispone in rada si deve pensare in termini di ruote.

Ogni barca, al girare del vento, forma una ruota che ha come centro l’ancora.

Questa ruota non dev’essere su bassi fondali, rocce, o troppo vicina al centro di quella di un’altra barca.

Le barche “alla ruota” non si scontrano se hanno una lunghezza di calumo simile, per questo quando ci sono molte barche in rada ci si deve attenere alla regola di dare catena per tre, massimo quattro volte il fondale.











Le calette profonde e strette sono molto belle, ma vanno utilizzate con prudenza.

Per stare in una caletta di questo tipo bisogna stendere più cime a terra, se mette mare queste dovranno essere levate velocemente e ciò potrebbe essere un problema.

Se l’ingresso della cala è stretto e il fondale basso le onde che vi arrivano saranno amplificate.
 
In una cala di questo tipo, si deve essere certi che le previsioni meteo siano buone.






Al centro della rada qualcuno ha avuto l’idea di mettere ancora a prua e poppa

Il risultato è che in rada entrano meno barche e tutte devono stare lontano dalla barca con doppia ancora. 

Anche per lo skipper di questa è un problema perché come il vento gira, a meno che non salti di 180°, la sua barca lo prenderà al traverso.

Lo stesso problema si presenta se l'ancora di fianco alla nostra appartiene ad una imbarcazione di stazza decisamente superiore; infatti, quando il vento gira, i suoi tempi di rotazione saranno molto più lenti dei nostri, con rischio di collisione.