Il mal di mare.

Ed eccoci alla bestia nera del navigante, il famigerato mal di mare.

Innanzitutto è bene seguire una serie di norme preventive:
  • La mattina, prima di un'uscita, niente latte, caffè e brioches ma una colazione con salati.
  • Evitare di abbuffarsi, evitare i cibi pesanti, grassi ed i superalcolici.
  • E’ buona abitudine in barca mangiare poco ma spesso: salatini, acciughe, patatine, crackers, sottoli, sottaceti e quant’altro possa essere utile ad uno spuntino a metà mattinata o come aperitivo prima dello spaghetto al profumo di mare.
  • Coprirsi bene, il freddo è una delle cause scatenanti della naupatia.
  • Se possibile dormire una notte in barca in modo da dare all'organismo il tempo di abituarsi allo strano mondo galleggiante su cui si trova.
Questo per quanto riguarda la prevenzione.

Ma cos’è il mal di mare? E se comunque ci assale?

Il mal di mare è la perdita della "percezione della verticale", quando un folletto dispettoso ce la sposta in continuazione, agitando il pavimento.

In sostanza il nostro cervello riceve due informazioni in contrasto tra loro, una visiva ed una percettiva. Gli occhi trasmettono al cervello, ad esempio l’immagine di una stanza dritta, mentre il senso dell’equilibrio trasmette un messaggio di segno diverso.

Il conflitto tra questi due segnali genera nausea. Per questa ragione stando all’esterno sembra di star meglio; non perché, come si dice “c’è più aria sul viso” (che pure comunque ha il suo effetto), ma perché si vede il piano dell’orizzonte.

Eppure la verticale, cioè quella linea perpendicolare al piano dell’orizzonte in rapporto alla quale il nostro istinto regola l’equilibrio è sempre lì, ferma, immobile, tranquilla, anche quando tutto attorno a lei si agita.

Quindi per non soffrire basta ritrovarla? Proprio così !

Come a casa con le chiavi al mattino: eravamo certi di averle lasciate proprio lì, la sera prima, e quello stesso folletto dispettoso che in barca muove il pavimento, le ha nascoste.

Come fare, dunque, per ritrovare la verticale?

Ci sono dei semplici esercizi e qualche trucco.

Anzitutto le oscillazioni della barca sono tanto maggiori quanto più si sta in alto e lontani dal baricentro dello scafo. Di solito il punto “più fermo” della barca sta tra i piedi della scaletta d’accesso al quadrato ed il divanetto centrale.

E’ vero che l’aria fresca e il vento sul viso danno senso apparente di sollievo, ma stare “più fermi” né da ancor di più.

In realtà, la ragione per cui all’esterno sembra di star meglio non è l’aria, bensì la visione della linea dell’orizzonte.

Se provate malessere, quindi, prendete seriamente in considerazione l’ipotesi di "non resistere” stoicamente in coperta pur di avere un po’ d’aria, ma di andare in cuccetta o in quadrato, liberarvi dagli indumenti più ingombranti e rilassarvi prestando attenzione al ritmo del respiro e a sciogliere tutti i muscoli; indagate il corpo per scovare ogni muscolo teso, ogni tendine contratto e rilassatene la tensione.

All’interno dello scafo, un buon suggerimento è osservare un oggetto libero di oscillare (lui sa per certo la verticale qual è), senza fissarlo in modo maniacale, ovviamente.

Si dice che Cristoforo Colombo abbia sofferto di mal di mare; è dato storico che l'ammiraglio Nelson non potesse nemmeno alzarsi dalla sua cuccetta quando era a bordo di una nave.
Come si nota i precedenti illustri non si contano.

In caso di malessere, quindi, non esitate a comunicarlo allo skipper.
Nessuno vi prenderà mai in giro per il vostro malore, tanto l'anima in barca l'abbiamo restituita a Nettuno tutti una volta o l'altra.
Ai primi sintomi cercate di concentrare la vostra attenzione su un compito che vi tenga occupati. Cercate di distogliere la vostra attenzione dall'imminente malessere.
Se invece i sintomi peggiorano sdraiatevi al buio nella parte centrale della barca che è la più stabile.
Chiudete gli occhi, respirate a fondo e cercate di dormire.
Se sentite la necessità di rigettare, non trattenetevi, peggiorereste solo la situazione.
Il più delle volte dopo avere liberato lo stomaco la situazione migliora in breve tempo.

In commercio esistono molti farmaci, cerotti e braccialetti per curare le nausee da viaggio.
Il difetto è che devono essere assunti prima di iniziare la navigazione perchè se assunti una volta iniziato l'attacco di mal di mare sono assolutamente inefficaci e, come controindicazione, producono un pò di sonnolenza.

Non vergognatevi del vostro malessere soprattutto.

Il vero marinaio maledice il mare prima di amarlo.