Le donne volanti di Alicudi


Nel 1902, l’anno in cui l’americano Orville Gibson fonda il marchio delle famose chitarre che portano il suo cognome, crolla il campanile di San Marco a Venezia e viene fondato il Real Madrid, la gente di Alicudi comincia a vedere cose strane assai.

Per tre anni, fino al 1905, la gente comincia ad avere strane visioni. Prevalentemente donne che volano, ma anche marinai che tagliano le trombe marine con una spiga di grano, un’entità che gli arcurdari chiamano “pagliaccio” e che secondo loro è “un omaccione” grande e grosso.

E ancora, pietre che vengono lanciate dall’alto, rumori di catene o la storia di quell’uomo che racconta che in piena notte trova sua moglie fuori di casa che si versa dell’acqua con una brocca dentro una bacinella, mette i piedi a mollo e si trasforma in un corvo e spicca il volo.

In breve tempo queste dicerie attraggono molti curiosi e studiosi che si recano ad Alicudi con un certo scetticismo ma rimangono pure loro fottuti dalle stesse visioni.

La verità venne a galla solo molti anni dopo.

Ad Alicudi era molto frequente che si facesse il pane usando anche la segale. Chi se lo poteva immaginare che un cornuto di parassita dal nome Claviceps pupurea, avesse infestato il cereale facendolo diventare per l’appunto la “segale cornuta”? A quei tempi nessuno si sarebbe sognato di buttare via la segale solo perché il chicco era diventato nero. Dunque, vista pure l’abbondanza, cominciarono a fare pane, biscotti, torte e ad offrirle a parenti, amici, al sindaco e ai villeggianti.

Tutto bello, tutto buono, se non fosse per il piccolo particolare che è proprio dal chicco di “segale cornuta” che nel 1943 lo scienziato svizzero Albert Hoffman per la prima volta sintetizza, ingerisce e apprende gli effetti della sostanza nota come LSD una delle droghe allucinogene più potenti in natura.

Per tre anni, dal 1903 al 1905, gli abitanti di Alicudi, o arcurdari, non avevano fatto altro che cibarsi di pane al gusto di LSD e si erano fatti i peggio viaggi mentali vedendo cose che non stavano né in cielo né in terra.